Compostaggio: come si prepara e quali sono i vantaggi del compost

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Nell’ambito dell’agricoltura biologica, il compost (o la composta) è il modo più intelligente per concimare in modo naturale il terreno e, al tempo stesso, smaltire l’umido ed anche i residui della manutenzione dell’orto (rami e fogliame dopo le potature, sfalcio d’erba ..ecc..).

Per chi ha la fortuna di avere un grande giardino/orto, si può propendere per un compostaggio in cumulo: il materiale viene stoccato in cumulo in una zona dedicata dell’orto.

In alternativa, si può procedere con una comune compostiera, addirittura anche sul balcone. In commercio ne esistono di varie dimensioni in base alle esigenze: se state pensando, ad esempio, di intraprendere un’iniziativa di compostaggio condominiale, si consiglia una compostiera non inferiore ai 600 litri .

Il materiale compostabile si distingue in secco e fresco.

Per secco s’intendono rametti, foglie, paglia, erba appena tagliata,  carta e cartone (quest’ultimi compostabili, ma in piccole quantità, da evitare se si ha il dubbio che possano contenere collanti o prodotti chimici come sbiancanti). Per fresco s’intendono gli scarti di frutta, verdura, gusci di uova, filtri di te, caffè. Si distinguono in queste due categorie perché possibilmente andrebbero stratificati: l’umidità costante è una delle condizioni base per favorire il naturale decomporsi del materiale. Nel caso di una composta troppo secca, occorre letteralmente annaffiare la compostiera periodicamente, soprattutto in estate. Viceversa se troppo umida, aggiungere terra per asciugarla.

Per quanto riguarda scarti di cucina cotti molto unti, olio, grassi, prodotti di origine animale, come carne, pesce, ossa, lische (fatta eccezione per i gusci di uova) se ne sconsiglia l’impiego nel compost, in quanto sprigionano un cattivo odore e attirano insetti e ratti. Un discorso a sé è doveroso sulle uova: da una parte impiegano tantissimi mesi per degradarsi (infatti si consiglia di inserirle nella compostiera sbriciolandole), da un’altra parte sono importantissime, in quanto sono ottima fonte di calcio.

Le altre condizioni base per un compostaggio ottimale sono:

  • Calore: durante la maturazione del compost (processo che dura dai 3 agli 8 mesi) la temperatura si alza. Se l’ambiente circostante ha 25 °C, quella interna al cumulo raggiunge i 40 ° C, mantenendosi costante per mesi. Successivamente s’innalza a 60 °C, determinando una sorta di pastorizzazione, durante il quale avviene la morte dei patogeni come larve, semi di infestanti e insetti dannosi . Dopo questa fase, la temperatura si abbassa. Sarebbe buona norma controllare che la temperatura non s’innalzi troppo con l’ausilio di termometri  appositi per non degradare così tanto la materia da pregiudicare anche il valore fertilizzante.
  • Buona areazione: nella composta umida e troppo compatta, non circola ossigeno. In assenza di ossigeno prendono il sopravvento batteri anaerobi e muffe che, invece di degradare, trasformano la composta in ricettacolo di malattie per le colture. Dunque periodicamente il cumulo va rivoltato.

A proposito dei batteri presenti nella composta, c’è da specificare che la decomposizione avviene proprio per merito di una serie di microrganismi , fautori di questo miracolo. In commercio esistono dei preparati composti da un miscuglio di questi funghi, lieviti, ed enzimi che accelerano la decomposizione del materiale organico presente nelle compostiere o in cumuli all’aperto: tali attivatori sono completamente innocui per gli animali e per l’uomo ed accettati all’interno del metodo biologico.

Al fine di rendere ancora più rapido il processo di degradazione, anche la riduzione del materiale compostabile in particelle quanto più piccole possibile può essere un valido aiuto. Pertanto i presenza di ingombranti rami può risultare indispensabile l’utilizzo di macchinari, tipo un biotrituratore , che li riduce in brevissimo tempo in ottimo ammendante per il terreno.

In base al grado di maturazione del compost, lo stesso può essere impiegato in modo differente. Dopo 3-6 mesi, quindi quando non è troppo maturo (addirittura il materiale di origine è ancora parzialmente riconoscibile), il compost può essere utilizzato come sostituto del letame, e come miglioratore della struttura del terreno, rendendolo più soffice ed areato. Con una maturazione avanzata, dai 6 agli 8 mesi, il compost ha un aspetto molto simile al terriccio e infatti può essere utilizzato come substrato per semina o trapianto. Superati gli 8 mes , il compost deve essere rimosso dalla compostiera per fermare il processo di decomposizione che altrimenti rende il compost privo di ogni valore fertilizzante.

In molti comuni d’Italia, dimostrando di aver iniziato il compostaggio domestico in maniera continuativa, è possibile ottenere una riduzione sulla TARI. La percentuale della riduzione e la modulistica varia da comune a comune.

Compostare permette dunque di risolvere un bel po’ di problematiche ed inconvenienti legati ai rifiuti.

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