Come realizzare l’estratto liquido di vaniglia, ottima idea regalo per Natale

La vaniglia in cucina come in cosmesi rappresenta una delle fragranze più amate perché inevitabilmente rievoca ricordi cari, spesso di infanzia, di pomeriggi trascorsi in famiglia a pasticciare tra creme ed impasti. A causa dell’elevato prezzo di questa fantastica spezia, spesso viene sostituita con la vanillina, la variante di sintesi: da un punto di vista olfattivo e degustativo simili, ma insostituibile in quanto a fascino. Forse non tutti sanno che la vaniglia, ricavata dalla Vanilla planifolia, è a tutti gli effetti un’orchidea. Appartiene, infatti, alla famiglia delle orchidaceae. Rappresenta la bacca della pianta e contiene i semi, piccoli e neri. La vaniglia è originaria del Messico, ma quella più nota proviene dalle coltivazioni del Madagascar.

Il baccello di vaniglia viene impiegata nei dolci tagliandola nel verso della lunghezza e, raschiando la parte interna, inclusi i semi, si immerge il tutto in infusione nel latte, per la preparazione di creme. O semplicemente si inseriscono i semi e la parte interna negli impasti. Il baccello, una volta utilizzato, rilascia ancora aroma. Quindi può essere riutilizzato inserendolo, ad esempio, in un contenitore con zucchero: si otterrà uno zucchero vanigliato a costo zero.

Come dicevamo, i baccelli di vaniglia sono davvero costosi, orientativamente da 3 a 4 € a baccello. Dunque un modo per continuare ad usare questa preziosa spezia senza ricorrere alla variante chimica (la vanillina), è sicuramente realizzare l’estratto liquido di vaniglia, per poterne sfruttare tutto l’aroma. Volendo dopo il consueto utilizzo dei baccelli, si possono riutilizzare anche per realizzare l’estratto.

Occorrente

  • 500 ml alcool 90°
  • 5 baccelli di vaniglia

L’estratto di vaniglia si ottiene semplicemente per infusione alcolica dei baccelli precedentemente incisi (o anche già utilizzati) ed in immersione in alcool per almeno 40 giorni.

Si otterrà un liquido marrone dal fortissimo aroma di vaniglia da utilizzare esclusivamente previa cottura per far evaporare l’alcool. Questo tipo di preparazione è a freddo e lenta. I tempi di macerazione possono essere abbreviati mediante riscaldamento del composto, tuttavia il calore tende ad alterare le proprietà organolettiche della vaniglia, quindi consigliamo un’estrazione a freddo. Allo stesso modo, l’alcool può essere sostituito con rum, vodka, o altre bevande alcoliche che, però vanno a coprire il naturale aroma della spezia. L’estratto così ottenuto può essere impiegato in creme o impasti calcolando due cucchiai come l’equivalente di un baccello.

Idea regalo Natale

L’estratto di vaniglia liquido è un’ottima idea regalo per Natale: è sufficiente imbottigliare l’estratto in piccole bottigliette decorate con nastri. Magari all’interno della bottiglia un baccello in bella vista e all’esterno un’etichetta personalizzata.

Per altre idee di regali fatti a mano, visita la nostra sezione Natale.

 

 

Sale di sedano: cos’è, come si usa e come si prepara

Abbiamo tutti quei periodi in cui si ripetono abbuffate nervose o una serie di occasioni di convivialità in cui lo sgarro alla dieta diventa la regola e non più l’eccezione. Inevitabilmente, dopo i bagordi, che siano in solitaria o in compagnia, è normale sentirsi appesantiti e avvertire una sensazione di gonfiore. Sebbene l’apporto calorico complessivo sia stato davvero superiore a quello necessario, talvolta ritornando alle regolari abitudini e facendo anche semplicemente attenzione al sale, può fare la differenza. A tal scopo può correre in soccorso il sale di sedano.

Cos’è il sale di sedano

Il sale di sedano è un sale aromatizzato con semi o foglie e gambi di sedano, precedentemente essiccati e polverizzati.
Viene usato sostanzialmente per ridurre la quantità di sale “in purezza” per gli effetti collaterali, quali ipertensione e ritenzione idrica. Il sale di sedano, infatti, aiuta ad esaltare il sapore del cibo, apportando una quantità minore di sale.

Come si usa il sale di sedano

Il sale di sedano si può utilizzare come il comune sale da cucina, per insaporire tutte le pietanze crude o cotte. Chiaramente in cottura il sedano sprigiona più aromi aumentando la sensazione di salinità.

Come si prepara il sale di sedano

Realizzarlo è semplice. Se si hanno a disposizione i semi di sedano, è sufficiente ridurli in polvere con un macinino ( pestello, mixer…ecc..) e unirli al sale. E’ bene ricordare che in commercio esistono semi da semina e semi destinati all’alimentazione, tipo i germogli per intenderci. Molto spesso i semi da semina sono trattati con prodotti chimici o comunque se non trattati, non sono adatti per essere consumati perché potrebbero ad esempio non essere stati conservati adeguatamente nel rispetto di tutte le norme igieniche. Quindi devono essere semi specifici per uso alimentare. Per cominciare ad abituarsi al sapore, si consiglia di iniziare a miscelare semi e sale con un rapporto di 1 a 3, in quanto inizialmente il sapore del sedano può non essere gradito a tutti. Quindi per ogni cucchiaino di polvere di semi di sedano, tre di sale. Nelle preparazioni successive, si può progressivamente ridurre la quantità di sale.
Se, invece, si ha a disposizione il sedano fresco, bisogna prima lavarlo, asciugarlo bene e tagliarlo a pezzi. Si può scegliere di essiccarlo al sole, al forno o in essiccatore. Chi ha l’essiccatore, procede come un normale ortaggio. L’essiccazione al sole può richiedere vari giorni e dipende molto dalle temperature ( il clima estivo è sicuramente più favorevole alle essiccazioni al sole.). In mancanza di sole e clima adeguato, si può optare per un’essicazione al forno: la temperatura ideale sarebbe 40° per non alterare le proprietà organolettiche, ma purtroppo molti forni partono direttamente da 60°. Impostare la funzione ventilata, per non far bruciare il sedano. Oppure tenere lo sportello leggermente aperto durante l’essiccazione. Il procedimento può richieder diverse ore.
Quando il sedano apparirà completamente secco, bisogna ridurlo in polvere e unirlo al sale nei rapporti  tra sale e polvere sopra indicati. Quindi anche in questo caso il rapporto tra sale e polvere di sedano inizialmente sarà di 3 a 1, per poi ridurre nelle preparazioni successive la quantità di sale, fino ad eliminarlo completamente per chi lo gradisce.
Il sedano, in conclusione, grazie anche alle tantissime proprietà (drenante , disintossicante, ricco di vitamine..) è davvero un alleato della salute. Dunque il vantaggio del sale di sedano, oltre a quello di ridurre il sale, è anche quello di drenare i liquidi accumulati.

Come realizzare in casa una colla ecologica con farina ed acqua

Può capitare spesso di trovarsi nei momenti meno opportuni senza colla o di voler realizzare un progetto interamente biodegradabile e di non trovare mai il collante adatto.

Nella lista delle possibili “ricette” di colle ecologiche con ingredienti più o meno facilmente reperibili ci sono sicuramente quelle ottenute dalle farine: è possibile utilizzare praticamente tutte le farine, quindi di mais, di riso, di frumento o addirittura anche di legumi.

La preparazione è molto semplice: si mischiano a freddo le stesso quantità di acqua e di farina, dunque per ottenere un vasetto di medie dimensioni si utilizzano una tazza di acqua e una di farina. Bisogna mescolare bene per evitare la formazione di grumi. Si travasa il composto ottenuto in un pentolino e lo si porta ad ebollizione continuando a rigirare. Appena il composto ottiene una consistenza viscosa, ma non eccessivamente compatto, si può tranquillamente togliere dal fuoco.

La colla di farina a questo punto è pronta per essere utilizzata come una comunissima colla vinilica. Per la carta e il cartone è davvero insuperabile e non fa rimpiangere i collanti sintetici. Gli unici aspetti negativi della colla di farina sono la durata (è un prodotto altamente deperibile, quindi si consiglia di realizzarne piccoli quantitativi per volta e di conservarla in barattoli chiusi ermeticamente e di riporla in frigo) e la forza: per altri tipi di materiali, al di fuori di quelli cellulosici, non è altrettanto efficace.

Per prolungare lievemente la durata della colla si può inserire un cucchiaino di sale prima della cottura. Ad ogni modo, se opportunamente conservata, si può mantenere bene per un paio di mesi. Se mostra segni di muffa, ingiallimento o altre mutazioni, è preferibile compostarla.

Un’altra colla da realizzare da soli con ingredienti che comunemente tutti hanno in casa è la colla caseina o colla di latte. Si può realizzare anche con latte scaduto.

Per realizzare la colla di latte occorrono:

  • 200 ml di latte
  • 1 cucchiaio di aceto
  • 1 cucchiaio e 1/2 di bicarbonato

Versare il latte in un pentolino e scaldarlo senza però portarlo ad ebollizione. Aggiungere l’aceto continuando a mescolare. L’aceto oltre a favorire la conservazione, ha il potere di far addensare il latte e dunque un’eventuale formazione di grumi o separazione del siero dalla parte solida del composto non è un problema, in quanto il tutto va filtrato ed è proprio la caseina (la parte solida) così ottenuta che conferisce il potere adesivo alla colla. Unire la caseina al bicarbonato, ad un bicchiere di acqua tiepida e riscaldarlo nel pentolino ancora per qualche minuto. Conservare in un barattolo e spalmare sulle parti da incollare con un pennello.

Per attivarsi deve essere tiepida. Molto più forte della colla di farina, può incollare anche il legno. Tuttavia essendo completamente naturale, senza additivi o conservanti, deperisce altrettanto presto come la colla di latte.

Per concludere il discorso delle colle ecologiche ottenute da materie prime biodegradabili, annoveriamo anche la colla ottenuta da resina di pino e carbone. Gli ingredienti in questo caso sono più difficili da reperire ed anche la preparazione è più lunga, tuttavia risulta essere un collante molto più resistente di tutti quelli elencati finora. Per realizzare la colla di resina bisogna sciogliere la resina a fuoco lento ed unire in parti uguali carbone finemente polverizzato e la resina liquida. Il risultato è una pasta morbida nera che riscaldata si ammorbidisce e può essere spalmata sulle zone da incollare.

Biscotti in barattolo con taglia biscotti – idee regalo di Natale

Come detto nel post precedente [ Sali da bagno e scrub fatti in casa : piccoli regali home made per Natale ] i regali fatti in casa hanno un valore aggiunto, il tempo di chi li ha realizzati.

Oggi proponiamo un’altra idea molto carina, soprattutto perché si può personalizzare interamente. La ricetta e gli ingredienti nel barattolo, infatti, verranno scelti in base ai gusti, alle eventuali intolleranze o scelte etiche di chi lo riceverà. Se, ad esempio, l’amico celiaco si lamenta perché è stufo di mangiare sempre gli stessi biscotti, farete una ricerca per realizzare dei nuovi biscotti senza glutine. Oppure, avete un vostro “cavallo di battaglia” in cucina e volete condividerlo con qualcuno che di sicuro apprezzerà, ora potete farlo in modo davvero originale. Dunque quest’idea  non è solo uno scambio di oggetti, ma soprattutto di sapori e saperi.

Occorrente:

  • un vasetto per conserve da 1 litro
  • ingredienti secchi a scelta per realizzare la vostra ricetta
  • nastri
  • formina taglia biscotti o altro accessorio da cucina

Procedimento :

Dopo aver selezionato la ricetta da condividere  più adatta all’amico che riceverà il dono (quindi non necessariamente biscotti), pesare gli ingredienti secchi (farine, zucchero, cacao, scaglie di cioccolato, cereali, ..ecc..) e disporli a strati nel recipiente. La disposizione a strati è più una scelta estetica, che pratica: all’aspetto sarà più gradevole vedere e riconoscere gli ingredienti inseriti.
Confezionare il vasetto e allegare la ricetta, specificando che gli ingredienti umidi dovranno essere inserirli al momento.

Noi abbiamo proposto una taglia biscotti tra gli accessori, ma in realtà il vaso può essere arricchito con altri accessori, come una frusta, un cucchiaio in legno, un timer per il forno, delle presine.. insomma, tutto ciò che può risultare utile e gradito.

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Sali da bagno e scrub fatti in casa: piccoli regali home made per Natale

Regalare a parenti ed amici il nostro tempo è forse l’unico regalo che non ha valore. Il fai-da-te, infatti, richiede tempo, dedizione e passione e chi scarterà un regalo realizzato “su misura” di certo apprezzerà tanto impegno, soprattutto se si tratta di un regalo originale ed anche molto utile.  I sali da bagno o lo scrub saranno sicuramente apprezzati da quelle amiche attente alla cura della pelle nel rispetto dell’ambiente. Infatti gli “ingredienti” sono del tutto naturali, mentre il confezionamento può essere anche interamente di recupero. I sali da bagno forse non sono adattissimi proprio a tutti come regalo, a meno ché non si sia un amante del genere. Mentre lo scrub farà letteralmente impazzire chi lo riceverà.

Occorrente:

  • barattoli vetro con chiusura ermetica
  • nastri
  • stoffa

Per i sali da bagno:

  • Sale marino grosso 
  • Bicarbonato di sodio 
  • Oli essenziali 
  • Colorante alimentare liquido (opzionale)

Procedimento

In una grande ciotola, mescolare 9 parti di sale marino grosso e 1 parte di bicarbonato di sodio. Aggiungere qualche goccia di oli essenziali. 
Per un effetto più trendy, si può aggiungere anche qualche goccia di colorante alimentare, o, nel rispetto del tema “green”, usare coloranti naturali come il succo della barbabietola o degli spinaci. 
Riponendo il sale nei barattoli, si possono inserire anche petali di fiori o rametti di aromatiche.

Per lo scrub:

  • Sale grosso o zucchero di canna( lo zucchero è più delicato )
  • olio di mandorle
  • olio essenziale

Procedimento

Mescolare 1 parte di sale ( o di zucchero) e 2 di olio di mandorle. Unire qualche goccia di olio essenziale a scelta e mischiare per ottenere un composto omogeneo dalla consistenza granulosa. Riporre il composto nei vasetti.

I vasetti una volta riempiti, possono essere decorati con nastri, stoffa o quant’altro, in base ai gusti e alle disponibilità. Si possono aggiungere etichette o biglietti con la composizione del prodotto e sull’utilizzo. Anche i nastri e i veli o i sacchetti delle bomboniere qui vengono in soccorso per arricchire ulteriormente il confezionamento.

Se ti è piaciuto quest’idea, leggi anche Biscotti in barattolo con taglia biscotti, un altro spunto per realizzare dei regalini home made per un “Green Christmas” davvero speciale.

Arance essiccate come decorazione natalizia

arance essiccate come decorazione nataliziaTradizione del periodo natalizio è abbellire la casa con decorazioni di vario tipo. Tra tutte, particolarmente gradevoli, risultano quelle preparate con materiali di origine vegetale: ramoscelli di pino, abete, agrifoglio, spighe di grano o di orzo, lavanda, semi o bacche, sapientemente legate e decorate con fiocchi colorati, piccole palline di vetro o carta.
Negli ultimi giorni dell’anno si usa appendere alla porta di casa una ghirlanda come simbolo di benvenuto e di buon auspicio per gli ospiti che varcano la soglia.

Molto interessanti, oltre che gradevoli alla vista e all’olfatto, sono le decorazioni ottenute con le arance essiccate.

Prima di procedere all’essiccazione, bisogna innanzitutto precisare che la scelta delle arance è fondamentale: devono essere sode, di dimensioni uguali e con la buccia integra ed omogenea.

Possono essere utilizzate intere o a fette. Nel caso si voglia tenere l’arancia intera, con un coltellino incidete il frutto in modo da rimuovere uno spicchio di buccia (compresa la pellicina bianca sottostante); proseguite in questo modo alternando nella buccia zone vuote e piene, lasciando un anello integro all’apice e uno alla base. Lasciate asciugare il frutto sul termosifone per qualche giorno (oppure nel forno molto basso per qualche ora), quindi con un coltellino appuntito e molta delicatezza estraete la polpa rimasta all’interno. Lasciate ancora asciugare poi utilizzate i gusci risultati dalla lavorazione, come elemento decorativo per ghirlande, porta-candele e centrotavola. La scorza essiccata dell’arancia risulta particolarmente gradevole in abbinamento con il verde dei rami d’abete, e il rosso di nastri e cordoncini, con l’ocra della cannella e della rafia naturale .

Nel caso , invece , si vogliano utilizzare le fette ,si esegue lo stesso procedimento di essiccazione : sul termosifone o nel forno si collocano le fettine di arancia che , appena pronte , potranno essere usate come pendenti, come elementi per la decorazione delle ghirlande, o anche come decoro su pacchi regalo .

 

Semi di zucca tostati fatti in casa

semi di zucca tostati

La zucca è senza ombra di dubbio la regina d’autunno: versatile (può essere utilizzata nelle preparazioni dolci e salate ), ricca di fibre e vitamine, ma con un basso valore calorico (18 Kcal per 100 grammi di prodotto). Ma forse non tutti sanno che anche i semi sono ricchi di proprietà, dunque non uno scarto.

Facciamo un breve elenco delle proprietà dei semi di zucca:

  • Contengono triptofano, un amminoacido precursore della serotonina, che favorisce il riposo notturno
  • Ricco di magnesio, che oltre a conferire all’organismo una sensazione di benessere generale, favorisce le regolari attività cardiache.
  • Elevata presenza di omega-3. Come avevamo visto con il lino  e il lupino, in natura esistono varie fonti vegetali di omega-3, e i semi di zucca ne sono un esempio.
  • Contengono una buona quantità di zinco e ferro, utili soprattutto in gravidanza, quando il fabbisogno giornaliero aumenta.

Il modo più gustoso per consumare i semi di zucca è tostati, diventando uno snack sano e sfizioso.

Passiamo ora alla preparazione dei semi tostati fatti in casa. Il procedimento è estremamente semplice. Possono essere tostati in padella o in forno, salati e, perché no, anche con zucchero o miele. In padella la tostatura è più rapida: si consiglia di utilizzare una padella antiaderente, senza olio, o condimento, solo i semi: si rigirano per qualche minuto e fuori dalla fiamma si aggiunge sale o zucchero, spezie (paprica nella versione salata e cannella in quella dolce), aromatiche o quello che si desidera. In forno invece si può condire prima di infornare, con forno a 150° per 30-40 minuti, girando un paio di volte per garantire una tostatura uniforme.

Si conservano in vasi di vetro ermetici puliti dopo averli fatti raffreddare.

 

 

 

 

Dado vegetale fatto in casa

dado vegetale fatto in casaAutoprodursi il dado vegetale è un modo per risparmiare , mangiare sano e sfruttare al meglio gli esuberi degli ortaggi coltivati .

Il dado industriale al Kg costa in media 10,00 € in cambio di una qualità piuttosto bassa per un prodotto che per il 50% è costituito da sale. Recentemente molte case produttrici scelgono di eliminare il glutammato , un additivo con sigla E621 ( leggiamo le etichette !), mantenendo complessivamente la quantità effettiva di verdure intorno al 10%. Quindi ogni volta che inseriamo un dado industriale nei nostri piatti aggiungiamo un concentrato di sale e additivi con tracce di ortaggi.

In rete ci sono tantissime ricette per realizzare in casa il dado vegetale. Alcune prevedono la cottura degli ortaggi, per asciugarli, ottenendo in questo modo un dado granulare dall’aspetto secco, molto verosimile a quello acquistato. Altre preparazioni, invece, inseriscono tra gli ingredienti l’olio come conservante.

Noi invece vi segnaliamo la ricetta di Stefania Rossini, tratta da “Vivere in 5 con 5 € al giorno“, a nostro avviso più leggera, rapida, in quanto non prevede cottura, e personalizzabile.

Ingredienti :
  • 500 g di sale marino fine, possibilmente integrale
  • 500 g di cipolle
  • 500 g di carote
  • 100 g di prezzemolo
  • 100 g di sedano
  • 100 g di rosmarino
  • 100 g di salvia

L’unico conservante di questo dado è il sale, che garantisce la durata del prodotto lungo tutto l’inverno. Potrete prepararlo con le verdure che più vi piacciono o che avete a disposizione: la lista degli ingredienti è puramente indicativa .
Se la quantità di verdure è minore ( o maggiore) sarà necessario modificare anche la quantità di sale. Come vedete la quantità di sale è di 500 grammi per 1,5 Kg di verdure e aromatiche.
Lavate ed asciugate le verdure. Tritate finemente il tutto in un frullatore . Mettete il composto ottenuto in una ciotola e integrare il sale. Il dado si conserva in barattoli di vetro, precedentemente lavati bene. Riporre i barattoli in frigo ed utilizzare il dado granulare così ottenuto come consuetudine per insaporire in sostituzione del sale.

Volendo il dado può essere porzionato nelle vaschette del ghiaccio e conservato nel congelatore, per prolungarne la durata.

Confettura di alchechengi

confettura alchechengiCapita a tutti di lasciarsi tentare al supermercato e comprare ingredienti nuovi e di non saperli poi utilizzare nelle preparazioni abituali o di coltivare amorevolmente una pianta scelta solo per la colorazione del fogliame o dei fiori e poi ritrovarsi sommersi di frutti. Gli alchechengi molto probabilmente rientrano in entrambi i casi: si trovano spesso nel banco frutta ed è facilmente coltivabile, adorato principalmente per le tipiche lanterne che custodiscono una bacca dorata ricchissima di vitamina C, addirittura più del limone. Mangiata al naturale risulta acidula, con un sapore indescrivibile, molto vicino ad un pomodoro, essendo anche della stessa famiglia (Solanacea). L’abbinamento più frequente è con il cioccolato fondente: è sufficiente immergere gli alchechengi , dopo averli precedentemente lavati ed asciugati, in cioccolato fondente fuso. Il sapore acidulo dell’alchechengi con l’amaro del cioccolato si sposano molto bene.

Ma se la quantità di alchechengi da impiegare è davvero grande, l’ideale è la confettura, che bilancia l’acidità dell’alchechengi e consente di consumarla in più mesi  o in altre preparazioni in sostituzioni delle confetture classiche.

Ingredienti :

  • 500 grammi di alchechengi ben lavati ed asciugati
  • 500 grammi di zucchero
  • succo di un limone
  • acqua

Preparazione:

Tagliare gli alchechengi già puliti e riporli in una pentola. Aggiungere acqua fino a coprirli e lasciare andare sul fuoco a fiamma alta. Appena l’acqua inizia a bollire, versare lo zucchero poco alla volta. Rimestare il composto ed aggiungere il succo del limone. La cottura sarà terminata quando la confettura avrà raggiunto la densità desiderata.

Versare la confettura in barattoli precedentemente sterilizzati e lasciarli riposare a testa in giù per creare il sottovuoto.

La quantità di zucchero può sembrare esagerata, ma in realtà per una confettura classica il rapporto è generalmente 1 kg di frutta e 500/750g di zucchero , ma in riferimento a frutta come pesche ed albicocche che sono già molto dolci : l’alchechengi non lo è!

Se il sapore dell’alchechengi proprio non è piaciuto, si consiglia di aromatizzare la confettura con zenzero, cannella, e sostituire il succo di limone con quello di arancia.

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Peperoncini tondi piccanti ripieni

peperoncini tondi ripieni
I peperoncini tondi calabresi sono leggermente piccanti, intorno ai 10-15 mila nella scala Scoville, tuttavia, in questa speciale preparazione, la piccantezza si smorza e addirittura esalta il gusto del ripieno.

La procedura di questa proposta è un po’ lunga e laboriosa, ma sarà una piacevole scoperta in autunno o in inverno arricchire gli antipasti con questa prelibatezza.

Occorrente :

  • Guanti
  • 500 grammi di peperoncini tondi (ciliegia) calabresi maturi e sodi
  • olio
  • barattoli

Per il ripieno

  • 500 grammi di tonno sottolio sgocciolato
  • circa 15 filetti di acciughe dissalate
  • un cucchiaio di capperi dissalati
  • aglio ( opzionale)

Per sbollentare i peperoncini

  • 300 ml di aceto bianco
  • 300 ml acqua
  • 4-5 foglie alloro
  • sale

Prima di iniziare la preparazione, bisogna indossare i guanti: questa varietà di peperoncino è mediamente piccante, ma maneggiarne 50-60 alla lunga ha i suoi effetti.

Tagliare il picciolo dei peperoncini, svuotarli eliminando i semi e facendo attenzione a non romperli. Sciacquarli  velocemente sotto l’acqua per rimuovere eventuali semi ed immergerli in una pentola con l’acqua, l’aceto, l’alloro e un pizzico di sale. Portare ad ebollizione e tenerli per altri 2-3 minuti: devono essere morbidi, ma compatti e sodi.

Scolarli e metterli a raffreddare e ad asciugare per qualche ora su un canovaccio pulito con l’apertura rivolta verso il basso.

Nel frattempo si prepara il ripieno tritando in un mix tutti gli ingredienti. A piacere si può mettere 1-2 spicchi d’aglio.

Appena i peperoncini sono freddi e asciutti, si possono riempire con la farcia, compattandola bene, usando un cucchiaino.

Inserire i peperoncini ripieni nei barattoli precedentemente sterilizzati, pressandoli ed evitando vuoti. Coprire bene con olio.

Prima di riporli in dispensa, è consigliabile bollire i barattoli per creare il sottovuoto ed evitare il rischio di botulino, muffe e batteri.

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