Perchè ci si bacia sotto il vischio?

Il Natale ha almeno 4-5 piante rappresentative, come pungitopo, biancospino, agrifoglio, stella di Natale: perlopiù tutte piante con un elemento rosso, talvolta con spine che, nella simbologia e tradizione con radici pagane, allontanano gli spiriti del male e dunque sono ben augurali.

Il vischio esce un po’ fuori da questi schemi, infatti non ha spine e non è rosso. Tuttavia rientra tra le piante tipiche del Natale ed è associato all’usanza di baciarsi sotto un rametto di vischio come buon augurio.

La leggenda del vischio è antica e romantica, e trae origini dalla mitologia dei Celti. Nella mitologia nordica, infatti, il vischio è la pianta sacra di Frigg, dea dell’amore e racconta una storia tragica , ma al tempo stesso di speranza e fortuna.

Secondo questa leggenda, Frigg aveva due figli, il primo buono e generoso, e il secondo cattivo e invidioso del fratello. La dea, venuta a conoscenza delle cattiva intenzioni del secondogenito, chiese a tutte le creature animali e vegetali di proteggere il primogenito, ma si dimenticò del vischio. Il secondogenito allora usò proprio questa pianta per fabbricare una freccia che uccise il fratello.

La dea Frigg appena vide il suo cadavere, iniziò a piangere. Le sua lacrime per magia si trasformarono in bacche bianche, e quando queste toccarono il suo corpo, lui tornò in vita.

Per la grande felicità, la dea Frigg cominciò a baciare chiunque passasse sotto l’albero sul quale cresce il vischio. Il suo bacio  era un portafortuna e una protezione: ai fortunati baciati sotto il vischio, infatti, non poteva capitare nulla di male.

I druidi, inoltre, onoravano il vischio come pianta sacra, perché ritenevano che nascesse dal cielo, in quanto infatti si tratta di un’epifita, ovvero vive alla sommità di alti alberi come pioppi, olmi e tigli .

 

 

Come realizzare l’estratto liquido di vaniglia, ottima idea regalo per Natale

La vaniglia in cucina come in cosmesi rappresenta una delle fragranze più amate perché inevitabilmente rievoca ricordi cari, spesso di infanzia, di pomeriggi trascorsi in famiglia a pasticciare tra creme ed impasti. A causa dell’elevato prezzo di questa fantastica spezia, spesso viene sostituita con la vanillina, la variante di sintesi: da un punto di vista olfattivo e degustativo simili, ma insostituibile in quanto a fascino. Forse non tutti sanno che la vaniglia, ricavata dalla Vanilla planifolia, è a tutti gli effetti un’orchidea. Appartiene, infatti, alla famiglia delle orchidaceae. Rappresenta la bacca della pianta e contiene i semi, piccoli e neri. La vaniglia è originaria del Messico, ma quella più nota proviene dalle coltivazioni del Madagascar.

Il baccello di vaniglia viene impiegata nei dolci tagliandola nel verso della lunghezza e, raschiando la parte interna, inclusi i semi, si immerge il tutto in infusione nel latte, per la preparazione di creme. O semplicemente si inseriscono i semi e la parte interna negli impasti. Il baccello, una volta utilizzato, rilascia ancora aroma. Quindi può essere riutilizzato inserendolo, ad esempio, in un contenitore con zucchero: si otterrà uno zucchero vanigliato a costo zero.

Come dicevamo, i baccelli di vaniglia sono davvero costosi, orientativamente da 3 a 4 € a baccello. Dunque un modo per continuare ad usare questa preziosa spezia senza ricorrere alla variante chimica (la vanillina), è sicuramente realizzare l’estratto liquido di vaniglia, per poterne sfruttare tutto l’aroma. Volendo dopo il consueto utilizzo dei baccelli, si possono riutilizzare anche per realizzare l’estratto.

Occorrente

  • 500 ml alcool 90°
  • 5 baccelli di vaniglia

L’estratto di vaniglia si ottiene semplicemente per infusione alcolica dei baccelli precedentemente incisi (o anche già utilizzati) ed in immersione in alcool per almeno 40 giorni.

Si otterrà un liquido marrone dal fortissimo aroma di vaniglia da utilizzare esclusivamente previa cottura per far evaporare l’alcool. Questo tipo di preparazione è a freddo e lenta. I tempi di macerazione possono essere abbreviati mediante riscaldamento del composto, tuttavia il calore tende ad alterare le proprietà organolettiche della vaniglia, quindi consigliamo un’estrazione a freddo. Allo stesso modo, l’alcool può essere sostituito con rum, vodka, o altre bevande alcoliche che, però vanno a coprire il naturale aroma della spezia. L’estratto così ottenuto può essere impiegato in creme o impasti calcolando due cucchiai come l’equivalente di un baccello.

Idea regalo Natale

L’estratto di vaniglia liquido è un’ottima idea regalo per Natale: è sufficiente imbottigliare l’estratto in piccole bottigliette decorate con nastri. Magari all’interno della bottiglia un baccello in bella vista e all’esterno un’etichetta personalizzata.

Per altre idee di regali fatti a mano, visita la nostra sezione Natale.

 

 

Consigli utili per curare la stella di Natale evitandole una morte prematura

 

Ogni anno il regalo di Natale più frequente è proprio la Euphorbia pulcherrima,  nome scientifico della stella di Natale. Addirittura se ne vendono oltre 50 mila esemplari: vale a dire quasi un stella per ogni casa.

Ma perché regaliamo la stella di Natale?

L’euphorbia pulcherrima è una pianta originaria del Messico e secondo una leggenda locale si narra che una bambina molto povera, la notte di Natale, volendo portare un dono a Gesù in chiesa a dimostrazione della sua devozione, raccolse delle erbe spontanee che appena appoggiate sull’altare, si trasformarono in bellissime (da qui il nome di pulcherrima, che in latino significa proprio “bellissima”) stelle rosse. Pertanto regalare le stelle di Natale rappresenta un modo di dimostrare amore puro e disinteressato.

Come si curano le stelle di Natale evitando di farle morire ogni anno?

Gli errori più frequenti sono forse legate a due informazioni errate, o meglio, pregiudizi su questa pianta. Il primo è che la stella di Natale ami il freddo: in realtà, in quanto di origine messicana, come già detto, in natura vive in un clima mite. Dunque in inverno le stelle di Natale devono stare in un ambiente riparato, illuminato, tipo in casa, ma lontane dai termosifoni o fonti di calori secche e troppo forti (stufe, forni, ecc…). Il secondo pregiudizio è che quando perde le foglie stia morendo o abbia bisogno di essere bagnata: la perdita delle foglie da parte delle stelle di Natale è una fase del tutto naturale. Molte piante perdono in inverno il fogliame e si chiamano appunto caducifoglie. Dunque appena cadono le foglie, non bisogna darla per spacciata e buttarla via. Non ha nemmeno bisogno di acqua, in quanto non ama ristagni che causano la marcescenza delle radici e a quel punto è davvero irrecuperabile. Bisogna bagnarla solo quando il panetto di terra è completamente asciutto.

Dopo che la pianta ha svernato in casa o al riparo (si, bisogna tenersela così, senza foglie, bruttina e nodosa!), si potano eventuali rami secchi e quando il clima all’esterno lo consentirà, si può portare all’aperto e rinvasarla, ricordandosi di mantenerla in penombra, mai in pieno sole. Se si ha la fortuna di vivere in una zona con inverni miti, si può anche trapiantare in giardino dove, se trova tutte le condizioni ideali, può anche superare i 3 metri d’altezza.

Un trucco per accelerare la fioritura della stella di Natale

La stella di Natale è una brevidiurna: la fioritura è legata alla riduzione delle ore di luce del giorno. Infatti, in autunno fino a Dicembre le bratte (le foglie rosse che spesso si confondono per fiori) iniziano a cambiare colore, per raggiungere il culmine proprio in prossimità del Natale formando anche i veri fiori, ovvero le sfere gialline presenti al centro delle bratte ormai completamente rosse. Questo processo, del tutto naturale e spontaneo, può essere leggermente forzato posizionando la pianta al buio già da Ottobre dalle 15-16 del pomeriggio fino al giorno successivo.

Riflessione sulla sostenibilità della stella di Natale

Il settore florovivaistico a differenza da quello agricolo non è ancora del tutto sensibile alle problematiche ecologiche, ma d’altronde nemmeno l’agricoltura lo era fino a qualche decennio fa. Per rendere anche questo settore più attento alla sostenibilità, ancora una volta ha un ruolo cruciale il consumatore.

La coltivazione della stella di Natale non è affatto a basso impatto: richiede serre riscaldate per molti mesi l’anno e poche sono prodotte in Italiane, dunque aumentando con il trasporto il costo in termini di risorse ambientali.

Dunque la prossima volta che pensate di acquistare una stella di Natale, magari bisogna pensarci sopra un po’.

Idee regalo in barattolo da fare in casa per Natale, ma non solo

Dopo l’incredibile successo del post “Biscotti in barattolo con taglia biscotti – idee regalo di Natale”, abbiamo deciso di seguire il filone “regali in barattolo” con un altro approfondimento su idee che possono essere realizzati un po’ per tutti: amici, compagni, parenti, inclusi bambini.

Cominciamo proprio da quest’ultimi. Capita spesso, soprattutto in inverno, di trascorrere molto più tempo in casa a causa del freddo o i vari malanni di stagione. Le conversazioni in queste circostanze si riducono a due battute: “Uffa, mi annoio!” nominata prevalentemente dal cucciolo di casa, oppure “Eh, ma mica vorresti trascorrere tutto il pomeriggio sul pc/telefono/tablet?!!”, frase prevalentemente usata dai genitori. Forse in poche famiglia i ruoli si invertono, così come le battute, ma la questione è la stessa: come trascorrere produttivamente il tempo insieme…perché un conto è trascorrerlo e un altro è renderla un’occasione per creare legami, oggetti o conoscenze.

Corre in soccorso di genitori e bambini il barattolo delle idee: un barattolo opportunamente decorato, all’interno del quale saranno riportate tante idee, appunto. Le idee da inserire nel barattolo chiaramente saranno personalizzate da ciascun genitore sulla base dell’età del bambino e le attitudini. L’esperienza potrebbe diventare ancora più importante ideando insieme il barattolo: i bambini potrebbero sorprendervi in fatto di fantasia e brillantezza.

Se invece sei alla ricerca di un’idea da fare ad un amico o al partner, può essere carino il barattolo dei ricordi, dove inserire magari le conchiglie raccolte al mare durante le vacanze trascorse insieme, foto, biglietti del cinema..o tutto ciò che ha un valore affettivo per entrambi. Il barattolo dei ricordi si può adattare anche ai bambini, inserendo i dentini caduti, frasi o parole buffe dette dal pargolo, lettere o disegni.

Per l’amica o la compagna perennemente stressata, invece, si può realizzare la SPA nel barattolo: in un barattolo molto capiente si possono inserire cosmetici, accessori per la manicure, maschere viso, prodotti esfolianti, o sali da bagno (ne abbiamo parlato anche in Sali da bagno e scrub fatti in casa: piccoli regali home made per Natale).

E per finire, un barattolo dei desideri magari da regalare a se stessi dove riporre non solo desideri, ma anche progetti, da realizzare però!

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Un calendario dell’Avvento speciale

 

Le festività natalizie dagli adulti vengono vissute piuttosto male, soprattutto perché sono associate allo stress dei regali e ai deludenti resoconti di un intero anno che non ha mantenuto quello che aveva promesso.

Per i bambini invece è pura gioia: un momento per stare in famiglia, rivivere i riti legati all’allestimento degli addobbi, alla preparazione dei piatti tipici con i nonni e, ovviamente, la possibilità di ricevere quel particolare gioco sognato per mesi.

Questo non vuole essere un post/guida per riscoprire le gioie del Natale, ma potrebbe diventarlo: se si ha qualcuno con cui condividere una tradizione o un rito, può essere un Natale gioioso. Un rito molto divertente tanto per i bambini, quanto per gli adulti è sicuramente il calendario dell’Avvento: ogni  giorno, dal 1 Dicembre, per 24 giorni, appunto fino al 24 Dicembre, si suole scoprire una sorpresa che può essere racchiusa in sacchettini, bustine, cassettini o quant’altro, come se ogni giorno fosse un piccolo assaggio del Natale.

In realtà pare che il primo calendario dell’avvento sia stato inventato da una madre in Germania intorno all’800 perché stufa di sentirsi domandare dal figlio “Quanto manca a Natale?” e così escogitò questo carinissimo modo per scandire le giornate.

Sebbene in commercio esistano tantissime versioni di calendario con svariate sorprese: le più comuni sono quelle con cioccolatini, ma ce ne sono anche di più originali, come il calendario dell’Avvento realizzato con 24 birre artigianali. In pratica ogni giorno si stappa una birra diversa.

Per gli astemi, o semplicemente per chi desidera realizzare una calendario più adatto ai bambini, o ad un adulto, bisogna prima identificare i gusti della persona. Ad esempio, per un bambino si possono alternare dolciumi con delle attività tipo una caccia al tesoro con annessa mappa, disegni scaricati da internet da colorare, un rebus personalizzato, un puzzle ottenuto da una foto di famiglia…ecc…chiaramente da personalizzare anche sulla base dell’età. Per adolescenti o un adulto ad esempio anche cosmetici, “buoni” per attività da svolgere insieme, tipo cinema, piccolo viaggio o un concerto.

Una volta scelte le 24 soprese personalizzate, si cerca di trovare il modo di confezionarle. L’idea più carina è utilizzare materiale di recupero e in questo i rotoli della carta igienica si prestano bene. Si applica su ciascun contenitore un numero da 1 a 24 e si collocano in bella vista.

Noi abbiamo usato ad esempio 24 scatoline realizzate appunto con i rotoli di carta igienica, ricoperti con carta velina. Sono stati applicati i numeri e appesi all’albero con del nastro in raso.

Volendo le scatoline possono essere realizzate anche appositamente su misura della sorpresa. Se state cercando il modo di realizzarle da solo in casa, suggeriamo di leggere anche Come realizzare scatoline ed astucci regalo .

Dicevamo, non è una guida per riscoprire la magia del Natale, ma sicuramente capirete il senso del post nel momento in cui creerete nuove tradizioni o rivivrete vecchi ricordi: il Natale davvero sarà più lieto con poco.

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Oro , incenso e mirra : i doni della natura che curano

Il 6 Gennaio  si festeggia l’Epifania , ovvero la visita dei Magi al Bambin Gesù , portando in dono oro , incenso e mirra .
Dietro la simbologia di ciascun dono (l’oro simboleggia la regalità del Bambino nato , l’incenso ricorda la sua divinità ; la mirra, usata perlopiù durante le mummificazioni , rappresenta il sacrificio e la morte di Gesù uomo ) , in realtà si nascondono dei rimedi naturali tuttora molto validi .

INCENSO – L’incenso, conosciuto soprattutto per il suo uso durante le cerimonie religiose e funebri, viene estratto dalla Boswellia, una pianta dell’antica medicina ayurvedica. Secondo diverse ricerche scientifiche , in questa resina sono presenti numerose sostanze dotate di attività antinfiammatoria. La Boswellia si utilizza ormai da molti anni, ottenendo buoni benefici, nei pazienti con colite ulcerosa, morbo di Crohn o altre malattie croniche a carico dei bronchi come delle articolazioni.

MIRRA – La mirra tra i doni dei Magi è forse la sostanza più misteriosa e meno conosciuta , molti neppure sanno cosa sia esattamente . Si tratta anche in questo caso di una resina ricavata però da una pianta tipica della penisola arabica, Mesopotamia e India . Nell’antichità si usava soprattutto per la pratica della mummificazione . Molti sono gli studi fatti sul meccanismo di azione di alcune sostanze chimiche presenti in questa resina, sui recettori per gli oppioidi, spiegandone così le capacità analgesiche , antinfiammatorie ed antisettiche . Quindi si rivela particolarmente utile nella cura di gengiviti, afte, peridontopatie e nella terapia di ferite e ulcerazioni cutanee.

ORO – Molto probabilmente non si trattava del prezioso metallo , ma dell’altrettanto preziosa polvere di Curcuma , color oro appunto, proveniente sempre dall’Oriente, pregiata sia in cucina, che nella medicina. Oggi sappiamo che la Curcuma è una preziosa alleata della salute per le proprietà antiossidanti particolarmente attive contro i fenomeni infiammatori cronici . Usata sempre più di frequente nella cura della psoriasi e da infiammazioni croniche intestinali o reumatiche .

 

Come tutelare i nostri amici animali dalla paura dei fuochi d’artificio

Ogni anno è sempre più numerosa l’adesione dei comuni italiani all’iniziativa di vietare i fuochi d’artificio durante la notte di San Silvestro .

Infatti fortunatamente sempre più persone iniziano a capire la reale pericolosità di questa usanza per persone , animali domestici ed anche per l’ambiente . Basti pensare ai centinaia di feriti che si contano ogni anno , senza considerare l’impatto ambientale della dispersione degli involucri e delle polveri emesse . In ultima analisi , da non sottovalutare , c’è la sofferenza reale dei piccoli animali domestici durante i festeggiamenti : i rumori forti ed improvvisi e le luci abbaglianti generano un’innata reazione di paura negli animali perché avvertono i fuochi come un pericolo ( parliamo di animali domestici , ma in realtà è la stessa reazione anche nella fauna locale ) , generando fughe improvvise , traumi e in casi estremi anche morte .

La speranza è di un’adesione totale al divieto per ogni comune italiano .

In attesa che ciò avvenga , si possono adottare dei piccoli accorgimenti per tutelare i nostri amici animali durante i fuochi .

Innanzitutto tenerlo in casa durante la notte dell’ultimo dell’anno ed attutire e coprire i rumori accendendo tv o radio , con la musica . Se già vive in casa , avrà già il suo ” angolino speciale ” . Se non è così , creare un rifugio dove possa sentirsi al sicuro , tipo sotto il letto , o l’intercapedine tra un muro e l’armadio .

Distrarlo , tranquillizzarlo , farlo sentire al sicuro , facendo attenzione che finestre e porte siano chiuse : nei momenti di forte stress , potrebbe scappare , mettendo in serio pericolo se stesso e gli altri ( potrebbe , ad esempio , finire sotto un’auto ) .

Ultimo consiglio , ma non meno importante , è impedire alle luci di spaventarlo . Dunque chiudere imposte , persiane , tapparelle o quant’altro .

In conclusione  , se il vostro comune non ha ancora aderito al divieto dei fuochi , siete ancora in tempo per sollecitare il vostro sindaco a farlo !

Biscotti in barattolo con taglia biscotti – idee regalo di Natale

Come detto nel post precedente [ Sali da bagno e scrub fatti in casa : piccoli regali home made per Natale ] i regali fatti in casa hanno un valore aggiunto, il tempo di chi li ha realizzati.

Oggi proponiamo un’altra idea molto carina, soprattutto perché si può personalizzare interamente. La ricetta e gli ingredienti nel barattolo, infatti, verranno scelti in base ai gusti, alle eventuali intolleranze o scelte etiche di chi lo riceverà. Se, ad esempio, l’amico celiaco si lamenta perché è stufo di mangiare sempre gli stessi biscotti, farete una ricerca per realizzare dei nuovi biscotti senza glutine. Oppure, avete un vostro “cavallo di battaglia” in cucina e volete condividerlo con qualcuno che di sicuro apprezzerà, ora potete farlo in modo davvero originale. Dunque quest’idea  non è solo uno scambio di oggetti, ma soprattutto di sapori e saperi.

Occorrente:

  • un vasetto per conserve da 1 litro
  • ingredienti secchi a scelta per realizzare la vostra ricetta
  • nastri
  • formina taglia biscotti o altro accessorio da cucina

Procedimento :

Dopo aver selezionato la ricetta da condividere  più adatta all’amico che riceverà il dono (quindi non necessariamente biscotti), pesare gli ingredienti secchi (farine, zucchero, cacao, scaglie di cioccolato, cereali, ..ecc..) e disporli a strati nel recipiente. La disposizione a strati è più una scelta estetica, che pratica: all’aspetto sarà più gradevole vedere e riconoscere gli ingredienti inseriti.
Confezionare il vasetto e allegare la ricetta, specificando che gli ingredienti umidi dovranno essere inserirli al momento.

Noi abbiamo proposto una taglia biscotti tra gli accessori, ma in realtà il vaso può essere arricchito con altri accessori, come una frusta, un cucchiaio in legno, un timer per il forno, delle presine.. insomma, tutto ciò che può risultare utile e gradito.

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Sali da bagno e scrub fatti in casa: piccoli regali home made per Natale

Regalare a parenti ed amici il nostro tempo è forse l’unico regalo che non ha valore. Il fai-da-te, infatti, richiede tempo, dedizione e passione e chi scarterà un regalo realizzato “su misura” di certo apprezzerà tanto impegno, soprattutto se si tratta di un regalo originale ed anche molto utile.  I sali da bagno o lo scrub saranno sicuramente apprezzati da quelle amiche attente alla cura della pelle nel rispetto dell’ambiente. Infatti gli “ingredienti” sono del tutto naturali, mentre il confezionamento può essere anche interamente di recupero. I sali da bagno forse non sono adattissimi proprio a tutti come regalo, a meno ché non si sia un amante del genere. Mentre lo scrub farà letteralmente impazzire chi lo riceverà.

Occorrente:

  • barattoli vetro con chiusura ermetica
  • nastri
  • stoffa

Per i sali da bagno:

  • Sale marino grosso 
  • Bicarbonato di sodio 
  • Oli essenziali 
  • Colorante alimentare liquido (opzionale)

Procedimento

In una grande ciotola, mescolare 9 parti di sale marino grosso e 1 parte di bicarbonato di sodio. Aggiungere qualche goccia di oli essenziali. 
Per un effetto più trendy, si può aggiungere anche qualche goccia di colorante alimentare, o, nel rispetto del tema “green”, usare coloranti naturali come il succo della barbabietola o degli spinaci. 
Riponendo il sale nei barattoli, si possono inserire anche petali di fiori o rametti di aromatiche.

Per lo scrub:

  • Sale grosso o zucchero di canna( lo zucchero è più delicato )
  • olio di mandorle
  • olio essenziale

Procedimento

Mescolare 1 parte di sale ( o di zucchero) e 2 di olio di mandorle. Unire qualche goccia di olio essenziale a scelta e mischiare per ottenere un composto omogeneo dalla consistenza granulosa. Riporre il composto nei vasetti.

I vasetti una volta riempiti, possono essere decorati con nastri, stoffa o quant’altro, in base ai gusti e alle disponibilità. Si possono aggiungere etichette o biglietti con la composizione del prodotto e sull’utilizzo. Anche i nastri e i veli o i sacchetti delle bomboniere qui vengono in soccorso per arricchire ulteriormente il confezionamento.

Se ti è piaciuto quest’idea, leggi anche Biscotti in barattolo con taglia biscotti, un altro spunto per realizzare dei regalini home made per un “Green Christmas” davvero speciale.

Arance essiccate come decorazione natalizia

arance essiccate come decorazione nataliziaTradizione del periodo natalizio è abbellire la casa con decorazioni di vario tipo. Tra tutte, particolarmente gradevoli, risultano quelle preparate con materiali di origine vegetale: ramoscelli di pino, abete, agrifoglio, spighe di grano o di orzo, lavanda, semi o bacche, sapientemente legate e decorate con fiocchi colorati, piccole palline di vetro o carta.
Negli ultimi giorni dell’anno si usa appendere alla porta di casa una ghirlanda come simbolo di benvenuto e di buon auspicio per gli ospiti che varcano la soglia.

Molto interessanti, oltre che gradevoli alla vista e all’olfatto, sono le decorazioni ottenute con le arance essiccate.

Prima di procedere all’essiccazione, bisogna innanzitutto precisare che la scelta delle arance è fondamentale: devono essere sode, di dimensioni uguali e con la buccia integra ed omogenea.

Possono essere utilizzate intere o a fette. Nel caso si voglia tenere l’arancia intera, con un coltellino incidete il frutto in modo da rimuovere uno spicchio di buccia (compresa la pellicina bianca sottostante); proseguite in questo modo alternando nella buccia zone vuote e piene, lasciando un anello integro all’apice e uno alla base. Lasciate asciugare il frutto sul termosifone per qualche giorno (oppure nel forno molto basso per qualche ora), quindi con un coltellino appuntito e molta delicatezza estraete la polpa rimasta all’interno. Lasciate ancora asciugare poi utilizzate i gusci risultati dalla lavorazione, come elemento decorativo per ghirlande, porta-candele e centrotavola. La scorza essiccata dell’arancia risulta particolarmente gradevole in abbinamento con il verde dei rami d’abete, e il rosso di nastri e cordoncini, con l’ocra della cannella e della rafia naturale .

Nel caso , invece , si vogliano utilizzare le fette ,si esegue lo stesso procedimento di essiccazione : sul termosifone o nel forno si collocano le fettine di arancia che , appena pronte , potranno essere usate come pendenti, come elementi per la decorazione delle ghirlande, o anche come decoro su pacchi regalo .

 

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