Erbe spontanee e surrogati del caffè

Erbe spontanee e surrogati del caffè[Tratto da “Succhi e centrifughe” Di Pat Crocker]

Nessun tipo di erba può sostituire il sapore del caffè o dare lo stesso apporto di caffeina. Per preparare il vostro gustoso surrogato del caffè, utilizzate tutte le radici qui elencate: astragalo, bardana, cicoria, echinacea, liquirizia, romice, tarassaco, altea e ginseng.
Ogni radice ha gusti e proprietà differenti e possono essere miscelate tra di loro , volendo anche con aggiunta di spezie .
Per tostare le radici fresche , preriscaldare il forno a 150 ° , pulirle bene e ridurre in pezzi di media grandezza . Adagiare su una teglia non unta e lasciare in forno per 45 minuti . Abbassare il forno a 100 ° per un’altra ora , rigirando ogni 20 minuti . Far raffreddare prima di utilizzarle .
Per tostare radici essiccate : in erboristeria si trovano già essiccate, la tostatura conferisce un sapore più forte , ma non è indispensabile . Anche in questo caso adagiare su una teglia per 20 minuti o finché non saranno brunite.

Per preparare il caffè, occorre tritare le radici in un macina caffè o in mixer . E’ sufficiente 1 ml ( 1 cucchiaino ) di radice per tazza (250 ml) di acqua [ndr: probabilmente sono le dosi per un caffè lungo , all’americana! Si consiglia di sperimentare e modificare eventualmente il rapporto radici-acqua], utilizzando la tradizionale macchinetta del caffè .

Come preparare il caffè di Lupino

caffe-lupinoTra le semine autunnali non può mancare il lupino (lupinus albus – lupino bianco): un alimento preziosissimo, che lo fa entrare di diritto nella categoria dei “super cibi“,  in quanto privo di glutine, ricchissimo di minerali, vitamine , proteine vegetali (molte di più della soia), omega 3 e omega 6.
Ma forse non tutti sanno che con il lupino si può ottenere anche un surrogato del caffè, sfruttando l’alcaloide che lo rende amaro. Il lupino, infatti, prima di essere usato, generalmente viene “deamarizzato”.

Come deamarizzare il lupino

Il lupino, per essere utilizzato come alimento, ha bisogno di un processo di deamarizzazione, ovvero deve essere trattato. E’ necessario prima tenere in ammollo i semi per qualche ora e poi portare l’acqua in ebollizione per circa mezz’ora, non di più, altrimenti si sfarinano. Successivamente, si sostituisce l’acqua e si lascia riposare per circa una settimana, sostituendo l’acqua almeno due volte al giorno. Dopo questi sette giorni, se si desidera utilizzare il lupino come snack salato, si cambia di nuovo l’acqua, mettendovi dentro anche il sale (circa 75g-100g di sale per litro), ricordando che la quantità di “salamoia” dipende ovviamente da quella dei lupini e che la salamoia deve coprirli completamente. Dopo qualche giorno finalmente si possono consumare. Se invece si desidera utilizzare il lupino come un comune legume, nella fase finale non si utilizza sale e si procede con la cottura come di consuetudine.

Il caffè di lupino

Per preparare il caffè di lupino, si salta il passaggio della “deamarizzazione”, e i semi di lupino vengono fatti tostare nell’apposito tosta caffè o in una semplice padella, fino a quando non hanno raggiunto la tipica colorazione brunita. Dunque si procede con la macinatura. Chiaramente, in quanto surrogato , non avrà lo stesso aroma del caffè né la caffeina, anzi, a differenza dell’originale, il sapore è molto più amaro e carico, tanto che può essere necessario fare una miscela con altri sostituti, come l’orzo e frumento.

 

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