10 semplici regole per risparmiare acqua in giardino

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L’acqua è un bene prezioso: vietato sprecarla!

1) Innaffiare solo quando necessario. Sembra una banalità, ma talvolta per eccesso di zelo, si tende ad annaffiare più del necessario, provocando addirittura danni alle piante. Dunque annaffiare solo quando il terriccio è realmente molto asciutto. In commercio esistono degli strumenti capaci di misurare l’umidità in profondità al livello delle radici ( misuratore 3 in 1 – pH , umidità , illuminazione  ) dove il terriccio può essere molto umido anche se in superficie è stato asciugato dall’aria e dal sole.

2) Annaffiare solo di mattino presto o tardo pomeriggio: annaffiare nelle ore più calde danneggia solo le radici delle piante, in quanto tenderà ad evaporare, cuocendo letteralmente le radici.

3) Riutilizzare l’acqua usata in cucina per lavare le verdure o della cottura della pasta, chiaramente dopo che si sia raffreddata.

4) Scegliere piante con un’esigenza idrica bassa: privilegiare quindi ad esempio salvia, timo, origano, rosmarino, piselli e alcune varietà di pomodoro.

5) Arieggiare il terreno: un terreno troppo sodo e compatto risulta quasi impermeabile all’acqua e le radici delle piante fanno fatica a ramificarsi in modo sufficiente da poter assorbile bene l’acqua.

6) Impiegare la pacciamatura: la pacciamatura è uno strato superficiale isolante del terreno che può essere costituito sia da materiale organico ( ghiaia, corteccia, foglie, sfalcio di erba, aghi di pino, segatura, fibra di cocco..ecc..), che inorganico minerale ( ghiaia e rocce laviche). Impedisce l’evaporazione dell’acqua in estate e le gelate d’inverno . Inoltre riduce notevolmente il problema delle infestanti. [Leggi anche “La pacciamatura“]

7) Le infestanti entrano in competizione con le piante coltivate, in quanto necessitano anch’esse di acqua per sopravvivere. Quindi vanno assolutamente estirpate.

8) Bagnare solo le radici: le foglie e il tronco non hanno bisogno di acqua, anzi potrebbero essere danneggiate dall’insorgere di muffe e marcescenze. Tutta l’acqua che non arriva alle radici è tutta acqua sprecata. Quindi anche nella scelta di un sistema di irrigazione, è preferibile optare per un sistema a goccia piuttosto che quello a pioggia.

9) Raccogliere e riutilizzare l’acqua piovana: è gratis e si può raccogliere facilmente disponendo contenitori in giro per il giardino  N.b.: è preferibile non conservarla per troppi giorni, in quanto potrebbe diventare ricettacolo di larve di insetti sgraditi o raccoglierla in contenitori chiusi.

10) Raccolta e riutilizzo delle acque grigie: le acque grigie sono quelle di scarico provenienti da lavandini, docce, cucine e lavatrici. Possono essere riutilizzate nell’irrigazione a condizione che i prodotti impiegati per l’igiene della casa o della persona siano ecologici, altrimenti possono essere utilizzate solo per la pulizia di terrazze o cortili.

In conclusione, teniamo presente che le piante sono più predisposte a sopravvivere alla carenza che agli eccessi di acqua. Infatti nelle cellule vegetali presentano una struttura, il vacuolo, che ha anche la funzione di riserva di acqua e sostegno per i tessuti delle foglie e dei fusti. In caso di siccità, l’acqua stoccata nei vacuoli viene impiegata per le esigenze primarie della pianta e foglie e fusti, perdendo sostegno, appassiscono. Occorre idratare le radici e le foglie riprendono turgore in poche ore. I danni, invece, generati dagli eccessi non sono così visibili e nemmeno reversibili.

Quindi meglio mantenersi indietro con le irrigazioni che eccedere.

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Libro : Un giardino (quasi) senz’acqua di Michele e Jean-Claude Lamontagne 

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