La lotta alle infestanti è impari e la necessità dell’uomo di volerle debellare è irrazionale! Una volta che ci si rassegna a quest’amara verità, si può procedere a stabilire tuttalpiù una serie di strategie per limitarne la propagazione. Innanzitutto è proprio il caso di dirlo, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio: le erbe spontanee si distinguono in alimurgiche , ovvero erbe edibili e quindi che possono essere utilizzate in cucina (quindi sono una risorsa!), in erbe officinali, ovvero hanno proprietà terapeutiche , cosmetiche , e possono essere addirittura un aiuto nella coltivazione , come l’ortica e il suo macerato, e poi le infestanti.
Ad ogni modo tutte le spontanee, in un contesto di biodiversità e rispetto degli equilibri interni di un vero e proprio ecosistema quale è in fondo un orto-giardino, hanno un ruolo: al tempo stesso sono attaccate dagli stessi parassiti e malattie delle colture ed ospitano sia i parassiti che i predatori dei parassiti. Dunque è bene, secondo la lotta biologica, preservare zone incolte dove far sviluppare le spontanee.
In prossimità di frutteti, orti o giardini, è bene non far entrare in competizione le colture con le infestanti che sottraggono spazio e nutrimento.
Strategie di controllo delle infestanti da utilizzare singolarmente o in combinazione
- Con la pacciamatura: ne abbiamo già parlato ampiamente in un post precedente, rivestire con materiale pacciamante il suolo impedisce le infestanti di ricevere luce e dunque di svilupparsi.
- Impedire la maturazione dei semi delle infestanti e la propagazione degli stessi: bisogna sradicare le infestanti prima che i semi maturino ed impedirne la propagazione ad esempio con la pacciamatura.
- Sradicare manualmente la malerba, facendo attenzione ad estrarre anche tutto l’apparato radicale.
- Utilizzare altre tecniche di copertura del suolo (sovescio, rotazione, consociazione..) che impediscono l’insediarsi delle infestanti.
- Utilizzare un sistema di irrigazione a goccia che, oltre a far risparmiare acqua, irriga solo le radici della pianta coltivata.
In ultima analisi, se proprio non si riesce a tamponare il problema, si puà pensare di far uso di un diserbante naturale a base di acqua e sale.