Sciroppo per la tosse con il marrubio

Il marrubio comune (nome scientifico Marrubium Vulgare) è una varietà erbacea perenne spontanea diffusa praticamente in tutta Italia, fatta eccezione della Pianura Padana. E’ riconoscibile per i fiori bianchi, le foglie ovali, picciolate, attraversata da nervature, con bordi irregolari e un aspetto rugoso. Non supera i 50-60 cm di altezza.

Deve il suo nome (in ebraico “mar” significa amaro e “rob” succo) al sapore amaro delle sue foglie. In realtà questo particolare sapore lo si attribuisce alla marrubina, una sostanza che conferisce alla pianta le proprietà mucolitiche ed espettoranti, oltre che depurative per fegato e reni.

Le parti utilizzate della pianta sono fiori e foglie che però vanno utilizzate esclusivamente da essiccate, in quanto da fresche possono generare dermatiti da contatto.

Se ne sconsiglia l’uso in gravidanza e in allattamento, se affetti da gastriti, o ulcera peptica. Prima di intraprendere qualsiasi cura, anche mediante rimedi naturali, chiedere consiglio al medico curante.

Si ricorda inoltre che prima di raccogliere ed utilizzare una qualsiasi varietà spontanea bisogna essere certi dell’identificazione perché naturale non significa innocuo!!! In natura ci sono tante piante velenose o tossiche. Inoltre potrebbe rientrare tra le specie protette e raccogliere anche un solo esemplare potrebbe compromettere l’esistenza di una varietà rara in via di estinzione. Ancora, dopo essersi accertati dell’identità della pianta e quindi anche della possibilità di raccoglierla, è sempre buona norma non danneggiarla, prelevare solo il fogliame, per consentirle di continuare a vivere e crescere.

Dopo questa doverosa precisazione, passiamo alla preparazione dello sciroppo di marrubio.

Occorrente :

  • Un cucchiaio di foglie e fiori di marrubio precedentemente essiccati
  • 1 tazza di acqua
  • mezza tazza di miele

Preparazione:

Come già detto, il marrubio va utilizzato solo dopo essiccazione. Il periodo di raccolta è da Maggio a Settembre. Si prelevano le foglie e i fiori, facendo attenzione a lasciare integro il fusto, così la pianta continuerà a dare nuove foglie.

L’essiccazione può essere fatta al sole, in essiccatore o al forno per qualche minuto ad una temperatura bassa: purtroppo molti forni partono direttamente da 60°. L’ideale sarebbe intorno ai 40°.

Dopo aver essiccato il marrubio, lo si lascia in infusione in acqua bollente per circa 10-15 minuti. Si filtra e si aggiunge all’infuso ancora tiepido il miele così da farlo sciogliere bene. Il miele in questa preparazione alla duplice funzione di dolcificante, in quanto il marrubio è molto amaro e di antibatterico naturale. Si fa raffreddare del tutto riponendolo in un contenitore ermetico o una bottiglia e si conserva in frigo per qualche mese.

All’occorrenza, in caso di tosse grassa, mal di gola e raffreddamento in generale, si assumono 4 cucchiai nell’arco della giornata.

Il marrubio può essere anche coltivato addirittura in vaso, considerate le ridotte dimensioni.

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