Chi ha origini meridionali conosce sicuramente i “tenerumi”, detti anche “talli” in Campania , “caddi” in Sicilia o “ciùmm” in Puglia.
Cosa sono i tenerumi
I tenerumi sono la parte più tenera dei germogli, comprese le foglie, delle cucurbitacee rampicanti, come zucche o le lagenarie.
Apparentemente i tenerumi potrebbero sembrare una parte di scarto da destinare alla fine del ciclo della pianta alla compostiera, piuttosto che in tavola. In realtà sono invece utilizzabili in molti modi e sono addirittura una vera e propria leccornia. Sicuramente, come l’alimurgia, l’uso delle foglie e dei germogli delle cucurbitacee trae origine dall’esigenza di poter cucinare, in tempi di crisi, tutte le parti edibili della pianta.
Come si cucinano i tenerumi
L’impiego più diffuso dei tenerumi è lessati nelle minestre estive, ma in realtà possono essere anche ripassati in padella, utilizzati nelle frittate, in torte salate, sulla pasta o frullati per creare deliziose vellutate.
Si consiglia di raccoglierli tra maggio e giugno, proprio per avere la certezza che siano effettivamente ancora teneri e per non compromettere la fioritura e la produzione della pianta.
Proprietà dei tenerumi
Oltre ad essere buoni e praticamente a costo zero, i tenerumi hanno anche pochissime calorie e tutte le proprietà della zucca: molte vitamine, fibre e proprietà depurative.