Il pH del terreno e il colore delle ortensie

Tutte le piante, con o senza fiori, sono interessanti per proprietà, caratteristiche, possibili usi o semplicemente perché esteticamente gradevoli.

Nel corso dei mesi abbiamo visto le peculiarità di varie piante: la capacità della bella di notte (Mirabilis Jalapa) di bonificare il terreno da metalli pesanti [ leggi anche “La bella di notte e la fitodepurazione” ], la tendenza di alcuni fiori a chiudersi in prossimità di bassa pressione, permettendo quindi di prevedere il cattivo tempo [ leggi anche “Le piante barometro, altro che app!“, o come preparare un surrogato del caffè con le erbe spontanee.

Oggi è il turno di una varietà tanto diffusa quanto particolare: l’ortensia, la pianta ornamentale più amata, con le sue grandi foglie dentellate e i fiori dalle mille sfumature che possono virare dal rosa chiaro al blu scuro.

In realtà  la colorazione dei fiori delle ortensie è influenzato dal pH del terreno. In presenza di un pH acido, le ortensie assumono una colorazione blu. Se invece il terreno ha un pH basico, assumono il colore rosa. In commercio, infatti, esistono dei prodotti definiti “azzurranti”: altro non sono che delle soluzioni acide che fanno spostare il pH del terreno.

Dunque il fiore dell’ortensia funziona come una cartina tornasole, virando dal rosa al blu, passando per gradazioni intermedie.

Conoscere questa caratteristica della pianta può dunque essere utile sia se desideriamo modificare il colore della pianta, sia per conoscere il pH del terreno.

A cosa può servire conoscere il pH del terreno? E come è possibile modificarlo in modo naturale? Ne abbiamo parlato ampiamente nell’apposito post “Il pH e l’influenza sulla fertilità del terreno”.

Semine e lavori di Luglio

Luglio miete il grano biondo,
la mano stanca, il cuore giocondo.
Canta il cuculo tra le foglie
– Gianni Rodari –

Le semine non vanno in ferie e chi si prende cura di un orto o un giardino non si riposa mai.

E’ ancora periodo di seminare qualche varietà estiva che andrà a sostituire piante ormai esauste, per avere in questo modo la possibilità di prolungare fino ad inizio autunno il raccolto.

In fase crescente si seminano direttamente all’aperto fagiolo, fagiolino, zucchino, bietola a coste, ravanello, prezzemolo, ma anche fiori come primula, malva rosa, violacciocca. In questa periodo del mese è preferibile trapiantare sedano, cavoli, indivia, lattughe, scarola.

In fase calante si semina all’aperto cicoria, indivia, lattughe, porro, radicchio, direttamente a dimora finocchio e barbabietola.

Nel mese di Luglio è possibile, inoltre, innestare a gemma dormiente  le drupacee, come pesco, ciliegio, susino, ecc.. A proposito di innesti, potrebbe risultare utile la nostra guida agli innesti.

In caso di raccolti abbondanti si consiglia fin da subito di iniziare a preparare le conserve, in quanto in questo momento la qualità di frutta e verdura è superiore rispetto a quella di fine stagione.