Guida agli innesti e all’uso dell’innestatrice 3 T ( tipologie di taglio )

L’ innesto è una pratica agronomica che ha moltissimi vantaggi, quali la sostituzione di cultivar senza la necessità di espiantare un albero riducendo i tempi di attesa, rendere la parte innestata più resistente a virus o malattie grazie alle peculiarità del portainnesto, riprodurre cultivar che difficilmente riescono in altro modo.

Innestare è un’arte, ma studiando i meccanismi, le tecniche e, perché no, anche la struttura dell’albero aiuta ad aumentare le possibilità di successo.

Affinché si verifichi una buona saldatura tra marza e portainnesto è necessario il rispetto di alcune regole generali.

AFFINITÀ

Proprio come l’unione tra due persone, anche l’innesto sull’affinità tra le componenti. L’ affinità é l’insieme delle condizioni che danno origine ad un unione (innesto) durevole. La mancanza di queste caratteristiche da origine alla disaffinità. Le cause della disaffinità sono diverse, tra quelle più importanti ne ricordiamo due: la distanza botanica e la presenza di virus i quali interferiscono sul grado di affinità dei bionti. Per praticare un innesto infatti occorre che i due individui interessati, di cui uno fornisceil soggetto sul quale fare l’innesto e l’altro il nesto stesso, siano il più “vicini” possibile dal punto di vista botanico. É più facile perciò che un innesto riesca se si opera nell’ambito della stessa specie. Più improbabile, ma ancora relativamente facile, se si lavora con individui dello stesso genere. Per concludere, ricordiamo il problema della reciprocità. Spesso si commette l’errore di credere che, essendo possibile innestare il melo su un pero, sia altrettanto possibile innestare il pero su un melo. Questo invece non é possibile in quanto pur essendo botanicamente molto vicini sono tra essi disaffini. É meglio quindi attenersi sempre ai portinnesti consigliati per non incorrere in spiacevoli sorprese.

EPOCA

Il periodo degli innesti va da Febbraio a Settembre, ma nelle regioni più calde in Ottobre è ancora possibile innestare. Per l’operazione di innesto bisogna quindi tenere conto delle condizioni climatiche, in particolare della temperatura e delle precipitazioni. Gli innesti autunnali, effettuati appena prima del periodo di riposo invernale, realizzeranno le condizioni di attecchimento solo nella primavera successiva in corrispondenza della ripresa vegetativa. La maggior parte degli innesti si esegue alla fine dell’inverno e alla fine dell’estate, momenti in cui la temperatura non é più tanto fredda o tanto calda e l’attività vegetativa delle piante non é più così intensa.

POLARITÀ

E’ importante mantenere sempre il normale senso di orientamento alla crescita delle parti utilizzate per l’innesto. Questo perchè ogni pianta, come ogni sua parte , ha bisogno di essere sempre orientata nel proprio senso naturale di crescita e di flusso dei liquidi vitali, ovvero quello in cui si trovava prima di essere tagliata. In parole povere, una marza innestata a “testa in giù” non attecchisce.

SALDATURA

Il cambio (vedi illustrazione sezione del fusto), all’interno delle parti legnose, è una corona circolare “generatrice”, poichè contiene cellule vegetali in costante e frenetica attività che producono continuamente i due strati di tessuti che la racchiudono. Affinché si verifichi una completa saldatura dell’innesto, è necessario che le zone cambiali dei simbionti si tocchino e restino a contatto fra loro almeno in un punto. Infatti sono proprio le zone generatrici a produrre cellule capaci di fare attecchire marza e soggetto, quindi più sarà vasta l’area cambiale di contatto, maggiore saranno le possibilità che l’innesto avvenga. Da qui si comprende che, proprio per aiutare la saldatura, si devono praticare tagli netti, con strumenti ben affilati, e che non lascino increspature sulle aree di contatto. 
Inoltre una maggiore aderenza tra le due zone di contatto riduce le infiltrazioni di muffe e parassiti. In commercio infatti esistono delle pinze, chiamate innestatrici, che permettono di preparare le marze e creare un taglio ad incastro speculare sul portainnesto per render l’adesione totale.

Si possono eseguire innesti fino a temperature intorno ai 30-32°C, al di sopra dei quali l’eccessivo calore impedisce una saldatura efficace e completa. A partire da una temperatura dell’aria intorno ai 18°C costanti si ha un attecchimento di tutti i tipi di innesto.

Se la temperatura é troppo alta, conviene proteggere dal sole circondando il punto di innesto con carta bianca. Al contrario, quando la temperatura é bassa conviene circondare gli innesti con materiali (tipo polietilene nero) che mantengono l’umidità e consentono l’innalzamento della temperatura.

MATERIALI

Occorre fare molta attenzione nella scelta del materiale per la legatura. Esistono in commercio nastri adesivi, nastri in fibra sintetica, fili cavi in gomma e rafia naturale che hanno la caratteristica di tenere bene unite le parti innestate ma consentono il passaggio dell’aria e dell’umidità ambientale.

CRITERI PER LA SCELTA DEL PORTINNESTO E DELLA MARZA

Scegliendo il portinnesto si deve ricordare che il requisito più importante che deve avere é l’affinità (vedi sopra) con la marza, in modo da avere più possibilità di attecchimento. Inoltre bisogna considerare la sua adattabilità al terreno e al clima e, quando é possibile, scegliere soggetti resistenti ai parassiti.Per la scelta della marza ci si deve preoccupare dello stato sanitario della pianta madre. I migliori rami per il prelievo delle marze sono quelli ben esposti alla luce, formati da tessuti ben maturi, evitando quelli troppo esili o troppo vigorosi.

TECNICA DI INNESTO

I tipi di innesto si possono suddividere in due grandi categorie: innesto a gemma ed innesto a marza.

Tra gli innesti a gemma sono compresi gli innesti a occhio, a scudo, a pezza, a zufolo, ciò tutti quegli innesti in cui l’oggetto é costituito da una gemma unita ad una parte di corteccia.

L’innesto a marza, che viene praticato soprattutto all’inizio della ripresa vegetativa, è molto più usato dell’innesto a gemma il quale è particolarmente complicato da eseguire.

Nell’innesto a marza il nesto (chiamato anche marza o calma) é costituito da una porzione di ramo lungo 10-12 cm provvisto di 2-3 gemme; per comodità possiamo dire che la marza é costituita da un “corpo” (cioè da un tratto di ramo provvisto delle gemme) e da una “coda” (parte terminale) diversamente incisa a seconda del tipo di innesto.

L’epoca di esecuzione degli innesti a marza va dalla seconda metà dell’inverno fino all’inizio della primavera.

Gli innesti a marza che si possono fare con la nostra INNESTATRICE MANUALE sono di due tipo:

Innesto a “V” o incastro e Omega.

Per questi innesti il materiale che costituisce il nesto deve essere a riposo vegetativo , nel senso che le sue gemme non devono avere iniziato a rigonfiarsi. Occorre pertanto staccare dalla pianta madre in pieno inverno ( tra Dicembre e Gennaio ) il ramo o i rami destinati a fornire le marze e conservarli in un locale freddo e al buio (meglio in frigorifero a 0-1°C) ben chiusi in un sacchetto di plastica.

Vediamo ora, in dettaglio, due i tipi di innesto a marza eseguibili con l’ INNESTATRICE MANUALE.

 

INNESTO A “V” o INCASTRO

L’innesto a “V” é tra i più antichi ed ancora oggi molto usati. Può essere praticato durante tutto il periodo di riposo vegetativo delle piante ma i risultati migliori si ottengono eseguendo l’innesto all’inizio del riposo (ottobre-novembre) o, meglio ancora prima della fase di ripresa primaverile (febbraio). In questo modo si supera il pericolo del freddo invernale che limita notevolmente le possibilità di attecchimento.

INNESTO A OMEGA

L’innesto a Omega é particolarmente usato nella vite e nelle rose , piante le quali una volta recise hanno una notevole fuori uscita di linfa. Per favorire l’attecchimento dei cambio si procede con l’innesto a Omega, il quale crea grazie al taglio a forma di occhiello, regola l’afflusso della linfa e consente una rapida cicatrizzazione.

Questo tipo di innesto é particolarmente consigliato all’inizio del riposo vegetativo delle piante (ottobre-novembre) ma lo si può praticare anche nella fase di ripresa primaverile (febbraio).

In sintesi, riportiamo nella seguente tabella le varietà e i rispettivi periodi ottimale e tipologia di innesto .

 

Dicembre nell’orto

Dicembre nell'orto

<< Impara nella semina , insegna nel raccolto, ed in inverno godi >>

William Blake

Nel mese di Dicembre , così come nei successivi mesi invernali , l’orto è fondamentalmente a riposo . Si recuperano le restanti verdure al termine del loro ciclo vitale prima delle gelate , quali cardo , carota , cavoli , scarola e spinacio . Per chi ha la fortuna di avere una serra a tunnel , è possibile ancora raccogliere lattuga da taglio , cicoria , radicchio , ravanello e valerianella .

In fase di luna crescente , lì dove le temperature per qualche giorno si mantengono sopra lo zero , è possibile trapiantare nuovi ceppi di rose , alberi , arbusti e rampicanti . Ancora , entro la prima metà del mese , si seminano piselli , grano e segale .

In fase calante , in coltura protetta , è possibile seminare lattuga e radicchio .

Si prepara il terreno per le colture primaverili , zappando e concimando .

E’ questo il periodo ottimale per la raccolta delle marze per gli innesti . A partire da questo mese , infatti , gli alberi sono in una fase di riposo vegetativo . Le marze , o nesti , vanno scelte bene , per garantire la riuscita dell’innesto : rami vigorosi , in piena età di fruttificazione e sani .

Una volta selezionate e raccolte , vanno conservate al buio , ad una temperatura approssimativa di 4° , in un luogo umido , fino al momento dell’innesto .

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