Oleolito di iperico e la notte di San Giovanni

Oleolito di ipericoL’iperico (Hypericum perforatum ) è una varietà perenne spontanea diffusa in quasi tutta Italia. Viene chiamata anche come erba di San Giovanni, in quanto la sua fioritura raggiunge il culmine in prossimità del 24 Giugno, giorno appunto di San Giovanni Battista.

L’iperico è una pianta che difficilmente supera i 50 cm di altezza, dunque  se non si ha la fortuna di poterla raccogliere allo stato spontaneo,  si può anche coltivare in vaso. Il nome latino, Hypericum Perforato, deriva dalla caratteristica delle foglie che, se osservate in controluce, appaiono appunto forate, ma, in realtà, sono piccole vescichette oleose dalle quali filtra la luce creando questo particolare effetto ottico. I fiori sono gialli, con cinque petali, sui quali sono visibili dei puntini neri: essi sono delle strutture ghiandolari che contengono l’ipericina, una sostanza profumata e oleosa che, insieme ad altre sostanze presenti nell’iperico, lo rendono un potente fitofarmaco. L’iperico, infatti, è impiegato in erboristeria per le sue proprietà antidepressive, antibatteriche ed antinfiammatorie.

Il modo più semplice, in un contesto domestico, per impiegare l’iperico è con la preparazione dell’oleolito: si macerano al sole i fiori di Iperico, circa 30 g per ogni 100 ml di olio di oliva (si consiglia un olio buono, per evitare che irrancidisca presto) per sei settimane al sole, ma coperto, perché l’olio è fotosensibile. Successivamente si filtra l’olio, che sarà diventato rosso per via dell’ipericina, e lo si conserva in un recipiente pulito e preferibilmente di vetro scuro. L’oleolito di Iperico si conserva anche per 24 mesi e si può utilizzare per uso esterno per curare ferite, nei massaggi per alleviare dolori muscolari, o per alleviare problemi di couperose e arrossamenti. Prezioso per gli eritemi solari e le scottature in generale.

Per uso interno, invece, si può utilizzare in infusione dei fiori essiccati o freschi (in estate si consiglia di raccogliere i fiori ed essiccarne una parte solo per gli infusi per l’inverno): un cucchiaio di fiori per ogni tazza di acqua. L’infuso di iperico è molto indicato per alleviare tosse, raffreddore, insonnia ed ansia.

Per tradizione, i fiori di iperico si raccolgono il 24 Giugno, giorno di S. Giovanni, in quanto, come già detto, oltre ad essere il giorno di fioritura massima, si narra che la rugiada della notte di San Giovanni abbia virtù eccezionali simili a quelle dell’acqua battesimale del Santo. Molto probabilmente questa credenza è la trasposizione cristiana di un rito pagano nel quale all’origine si celebrava il solstizio d’estate e l’unione tra il sole e la luna.

Ad ogni modo il tempo balsamico dell’iperico (ovvero il periodo dell’anno in cui l’erba ha la più alta concentrazione del principio per cui viene utilizzata) è proprio Giugno, quindi nelle credenze popolari a volte c’è un fondamento scientifico.

ATTENZIONE :  Se ne sconsiglia l’uso in gravidanza ed allattamento. Può inibire l’assorbimento di farmaci, quindi durante terapie farmacologiche, evitare assolutamente l’impiego dell’iperico.

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Di facile coltivazione, in quanto molto rustica e resistente al freddo. Non supera i 50 cm di altezza, quindi è coltivabile anche in vaso .
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