Consigli utili per curare la stella di Natale evitandole una morte prematura

 

Ogni anno il regalo di Natale più frequente è proprio la Euphorbia pulcherrima,  nome scientifico della stella di Natale. Addirittura se ne vendono oltre 50 mila esemplari: vale a dire quasi un stella per ogni casa.

Ma perché regaliamo la stella di Natale?

L’euphorbia pulcherrima è una pianta originaria del Messico e secondo una leggenda locale si narra che una bambina molto povera, la notte di Natale, volendo portare un dono a Gesù in chiesa a dimostrazione della sua devozione, raccolse delle erbe spontanee che appena appoggiate sull’altare, si trasformarono in bellissime (da qui il nome di pulcherrima, che in latino significa proprio “bellissima”) stelle rosse. Pertanto regalare le stelle di Natale rappresenta un modo di dimostrare amore puro e disinteressato.

Come si curano le stelle di Natale evitando di farle morire ogni anno?

Gli errori più frequenti sono forse legate a due informazioni errate, o meglio, pregiudizi su questa pianta. Il primo è che la stella di Natale ami il freddo: in realtà, in quanto di origine messicana, come già detto, in natura vive in un clima mite. Dunque in inverno le stelle di Natale devono stare in un ambiente riparato, illuminato, tipo in casa, ma lontane dai termosifoni o fonti di calori secche e troppo forti (stufe, forni, ecc…). Il secondo pregiudizio è che quando perde le foglie stia morendo o abbia bisogno di essere bagnata: la perdita delle foglie da parte delle stelle di Natale è una fase del tutto naturale. Molte piante perdono in inverno il fogliame e si chiamano appunto caducifoglie. Dunque appena cadono le foglie, non bisogna darla per spacciata e buttarla via. Non ha nemmeno bisogno di acqua, in quanto non ama ristagni che causano la marcescenza delle radici e a quel punto è davvero irrecuperabile. Bisogna bagnarla solo quando il panetto di terra è completamente asciutto.

Dopo che la pianta ha svernato in casa o al riparo (si, bisogna tenersela così, senza foglie, bruttina e nodosa!), si potano eventuali rami secchi e quando il clima all’esterno lo consentirà, si può portare all’aperto e rinvasarla, ricordandosi di mantenerla in penombra, mai in pieno sole. Se si ha la fortuna di vivere in una zona con inverni miti, si può anche trapiantare in giardino dove, se trova tutte le condizioni ideali, può anche superare i 3 metri d’altezza.

Un trucco per accelerare la fioritura della stella di Natale

La stella di Natale è una brevidiurna: la fioritura è legata alla riduzione delle ore di luce del giorno. Infatti, in autunno fino a Dicembre le bratte (le foglie rosse che spesso si confondono per fiori) iniziano a cambiare colore, per raggiungere il culmine proprio in prossimità del Natale formando anche i veri fiori, ovvero le sfere gialline presenti al centro delle bratte ormai completamente rosse. Questo processo, del tutto naturale e spontaneo, può essere leggermente forzato posizionando la pianta al buio già da Ottobre dalle 15-16 del pomeriggio fino al giorno successivo.

Riflessione sulla sostenibilità della stella di Natale

Il settore florovivaistico a differenza da quello agricolo non è ancora del tutto sensibile alle problematiche ecologiche, ma d’altronde nemmeno l’agricoltura lo era fino a qualche decennio fa. Per rendere anche questo settore più attento alla sostenibilità, ancora una volta ha un ruolo cruciale il consumatore.

La coltivazione della stella di Natale non è affatto a basso impatto: richiede serre riscaldate per molti mesi l’anno e poche sono prodotte in Italiane, dunque aumentando con il trasporto il costo in termini di risorse ambientali.

Dunque la prossima volta che pensate di acquistare una stella di Natale, magari bisogna pensarci sopra un po’.

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