Come curare il prato: dalla semina al taglio, alla manutenzione stagionale

Sfatiamo da subito un mito: l’erba del vicino non è sempre più verde, ma solo più curata!

Un prato verde ed uniforme richiede cure costanti in tutte le stagioni dell’anno, non solo in primavera quando si comincia a vivere di più gli spazi all’aperto e ci si rende conto delle imperfezioni, quali erba ingiallita, poco brillante, con chiazze di vegetazione secca e troppo compatta.

In realtà già dalla semina o dall’istallazione di zolle o rotoli, bisognerebbe scegliere la varietà adatta in base all’esposizione al sole, al clima (temperature e piovosità) e all’uso del prato (se sarà molto calpestato o meno), e, da non sottovalutare, anche alla frequenza di taglio che richiedono.

In linea di massima i semi più utilizzati sono la FESTUCA che si adatta bene ai terreni aridi, con crescita lenta, dunque una bassa manutenzione; l’AGROSTIDE, anch’essa con crescita lenta e manto fitto e compatto, caratteristica che le conferisce un’altissima resistenza al calpestio; il LOIETTO, invece, ha una crescita molto veloce, si adatta a chi ha fretta di vedere il proprio prato subito verdissimo, tuttavia richiede tagli frequenti. E’ resistente al calpestio.

Per risultati ottimali, si predilige utilizzare miscele di più varietà per sfruttare i vari punti di forza di ciascuna componente.

La semina avviene in primavera o in autunno, quando le temperature sono costanti: la temperatura ottimale è di 20° C. Prima di procedere però alla semina è fondamentale livellare eventuali avvallamenti o piccole gobbe del terreno. Il livellamento del terreno non è solo una necessità estetica, ma risulterà utile per un risultato omogeneo del prato. In caso di avvallamenti l’acqua ristagna in maniera differente e la crescita e la compattezza dell’erba sarà maggiore rispetto ad altre zone. Anche durante il taglio, eventuali sporgenze o rientranze del prato rischiano di compromettere l’uniformità, fino addirittura a poter danneggiare le lame del tagliaerba. Per lo stesso motivo è necessario anche ripulire il terriccio da sassi o altri detriti. La superficie deve essere compatta e omogenea.

Dopo aver scelto la varietà di semi più adatta e livellato il terreno, si può finalmente seminare: la semina avviene a spaglio, ovvero si getta in modo casuale, ma mantenendo una distribuzione uguale su tutta la superficie. Le irrigazioni devono essere costanti, senza ristagni: il terriccio nelle prime settimane deve mantenersi sempre umido. Dopo circa 5-10 giorni l’erba comincerà a spuntare. Il primo taglio può essere fatto solo dopo circa 4 settimane, ma le tempistiche dipendono molto anche dalla varietà scelta.

Dopo il primo taglio, le irrigazioni vanno diradate, per essere sospese quasi completamente in inverno.

A che altezza tagliare il prato? 

Praticamente tutti i tagliaerba hanno la possibilità di regolare l’altezza di taglio dell’erba. In linea di massima l’altezza ottimale per avere un prato compatto è 2-4 cm, sebbene questo comporti una frequenza maggiore dei tagli. In base alla stagione è preferibile scegliere altezze diverse. In estate e in tardo autunno, prima della sospensione dei tagli (in inverno il prato entra in riposo vegetativo, quindi cresce pochissimo), è preferibile aumentare di qualche centimetro l’altezza per proteggere il prato dal caldo e dal freddo.

Dopo l’estate, già a partire da Settembre, è possibile riabbassare l’altezza del taglio a 2-4 cm, almeno fino a Novembre, dopo bisogna rialzarla.

A Settembre è fondamentale arieggiare il prato nelle zone in cui il caldo e il sole forte ha fatto danni: bisogna rimuovere il “feltro”, ovvero il prato secco e compattato ed eventualmente riseminare se la situazione è particolarmente grave.

Dunque in primavera si semina, si falcia e s’irriga il prato, in estate s’irriga e si taglia con lama alta, in autunno si risemina, si procede con la sfeltratura e l’arieggiatura… e in inverno?

In inverno, dicevamo, il prato rallenta molto la crescita, pertanto non ha particolari esigenze: i tagli e le irrigazioni praticamente si sospendono. Tuttavia continua a fare la fotosintesi e per farlo ha bisogno di luce. Dunque è fondamentale rimuovere il fogliame secco che coprendo il prato, impedisce alla luce di filtrare. In questo modo si previene anche la causa dell’ingiallimento del prato.

Bisogna concimare il prato?

Il prato è un insieme di erbe spontanee addomesticate: se somministrate concime chiaramente crescerà più rigoglioso, ma non è così indispensabile.

 

 

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Rosaria Scotto:
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