Caramelle allo zenzero per la tosse fatte in casa

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Ricetta semplice e veloce per realizzare da soli in casa delle gustose caramelle per la gola. Gli ingredienti, oltre ad essere molto aromatici e facilmente reperibili, hanno molte proprietà terapeutiche. Infatti, sono presenti lo zenzero ed il miele, che  sono degli antinfiammatori ed antibatterici naturali utili come rimedio per i malanni invernali, soprattutto in caso di mal di gola e tosse. Lo zenzero, inoltre, in abbinamento al limone, risultano alleviare anche la sensazione di nausea gravidica o dovuta a infezioni gastro-intestinali. Dunque queste caramelle risultano utili non solo per chi ha tosse e mal di gola, ma anche in caso di gastroenterite.

Ingredienti 

-1 tazza di zucchero
-½ tazza di acqua
-1 cucchiaio di succo di limone 
-1 cucchiaio di miele 
– zenzero in polvere (la punta di un cucchiaino ) o fresco tritato ( 1 tubero privato della buccia )
– chiodi di garofano in polvere ( un pizzico)

Procedimento

Versare tutti gli ingredienti in un pentolino e portare ad ebollizione per qualche minuto. Raffreddare il composto continuando a mescolare ancora per circa 15-20 minuti. Se è stato scelto lo zenzero fresco, filtrarlo, prima di versarlo su una teglia coperta da carta forno per formare le classiche “gocce”. Volendo, invece, si può anche scegliere di versare il composto intiepidito nelle sagome del ghiaccio in silicone per conferire alle caramelle un aspettò più rifinito.
Una volta raffreddate del tutto, dopo altri 20-30 minuti, bisogna cospargere le caramelle con zucchero a velo, per evitare che si attacchino tra loro e conservare in un barattolo a chiusura ermetica. In alternativa allo zucchero al velo, si può utilizzare anche amido di mais, soprattutto se in casa ci sono soggetti affetti da celiachia, in quanto alcuni marchi oltre allo zucchero inseriscono altri eccipienti che appunto sono glutinosi. Dal momento che la ricetta è anglosassone e le quantità non sono molto precise, può capitare di inserire troppa acqua in rapporto allo zucchero ed di ottenere caramelle liquide che non si addenseranno mai. Il consiglio è di inserire poca acqua per volta o prolungare l’ebollizione nel caso il composto appaia ancora troppo liquido. 
Possono essere conservate anche per mesi in contenitori ermetici…ma non dureranno così a lungo!

Come costruire un bastone della pioggia con la lagenaria longissima

La lagenaria longissima è una cucurbitacea rampicante, dalla tipica forma allungata, detta anche “zucca serpente” o “zucca da pergola”. Come tutte le lagenarie si svuota una volta giunta a completa maturazione: l’involucro di questa particolare zucca ha una consistenza legnosa che si presta bene ad utilizzi decorativi, tuttavia è impiegata anche in cucina come una normale zucca o per realizzare, con le estremità dei rami striscianti, piatti tipici come “pasta e tenerumi”.

Ritornando all’aspetto decorativo, in rete ci siamo imbattuti in un artigiano, l’artigiano del suono, che realizza con le lagenarie strumenti musicali che utilizza con la sua Cucurbita Sapiens Orchestra.

Mentre la lagenaria “a bottiglia” ha il destino quasi segnato per diventare una maracas, la longissima è perfetta per realizzare un fantastico bastone da pioggia. Ed è proprio l’autunno il momento ottimale per raccoglierla ed utilizzarla per scopi decorativi. Appena la lagenaria comincia a diventare da verde mela a beige e inizia ad alleggerirsi è pronta per essere raccolta.

bastone della pioggia lagenaria

bastone della pioggia con lagenartia longissima

Per realizzare il bastone della pioggia è necessario inserire lungo tutta la lagenaria dei pioli (tipo stuzzicadenti o spiedi di legno) in modo tale che i semi (o quello che sceglierete di inserire all’interno del bastone) scendendo troveranno un ostacolo e rallenteranno, producendo il tipico suono, appunto, della pioggia. Tagliare le eccedenze dei pioli e decorare seguendo i gusti o assecondando le forme della lagenaria. Si può anche scegliere di aprirne un’estremità, svuotarla dai semi, inserire i pioli, inserire legumi, mais, sabbia, sassi o altri materiali, per personalizzarne il rumore o semplicemente inserire i pioli senza aprirla ed utilizzare i semi già presenti all’interno.

Il risultato dovrebbe essere come questo in video

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Oleolito di Calendula Officinale : proprietà e preparazione

oleolito calendulaLe foglie e i fiori freschi della Calendula Officinale possono essere impiegati in gustose e colorate insalate. Mentre i fiori tagliati a metà ed essiccati per farne un oleolito lenitivo, cicatrizzante, antinfiammatorio ed antisettico. La fioritura della calendula è piuttosto lunga (da primavera in autunno), tuttavia il periodo balsamico, ovvero quello in cui una pianta officinale presenta la più alta concentrazione di principi attivi, sono il mese di Aprile e di Settembre, quindi si consiglia di raccoglierli se possibile in questi mesi.
E’ preferibile usare un buon olio extravergine di oliva perché difficilmente irrancidisce con fiori precedentemente essiccati per evitare che l’acqua presente nel fiore possa far andare a male l’oleolito. Si inseriscono i fiori secchi compressi in un vaso con coperchio e si ricoprono con l’olio con un rapporto in termini di peso tra fiori ed olio di 1:10. Esporre al sole per tre settimane il barattolo, ma, come abbiamo consigliato per l’oleolito di iperico, il barattolo deve essere coperto, in quanto l’olio è fotosensibile. Filtrare l’oleolito con una garza sterile, strizzando bene i fiori. Riporlo in un recipiente di vetro scuro .
Può essere usato fino ai due anni successivi, se opportunatamente conservato. Si utilizza applicando l’oleolito sulla parte da trattare possibilmente senza sfregare in caso di ferite o lesioni della pelle.

Per prolungarne l’efficacia e prevenire l’irrancidimento dell’olio, consigliamo l’utilizzo di Vitamina E , un potente antiossidante, ma anche un antiage naturale, con azione antinfiammatoria.

Se la consistenza tipica dell’oleolito risulta poco piacevole, può essere unito al burro di cacao , acquisendo una consistenza più simile ad una pomata.

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